In questo giorno in cui si sta per concludere l’anno 2015 rifletto, a mente calma, su cosa esso mi ha lasciato e quale sia stato il suo insegnamento più bello.

Un anno in cui ho imparato a conoscermi, sicuramente molto meglio rispetto tutti i precedenti 27 anni. Ho sentito chiaramente di non sapere chi sono davvero, e questo mi ha dato una spinta enorme per intraprendere con più vigore la ricerca di chi sono.

Ho così riconosciuto varie parti della mia personalità, che prima erano nell’ombra e da lì condizionavano totalmente la mia vita. Le ho viste e questo è già servito a tranquillizzarmi, a rendermi più forte e consapevole del variegato puzzle che sono in questa vita. In tutto questo trambusto, a volte disarmante, ho percepito, come un soffio vitale, l’essenza della mia Anima, un suono di fondo che tutto unisce, una voce poetica connessa con il flusso della vita. Ho guardato con occhi nuovi i cieli e le montagne, i boschi colorati dell’autunno e il passare degli uccelli, corvi soprattutto, misteriosi messaggeri dei mondi spirituali.

Tutto è diventato più nitido, ve ne siete accorti ? La natura si è fatta più reale. Proprio le cose concrete, sono diventate fondamentali, afferrabili come rocce. Un’importanza nuova in me hanno rivestito le emozioni. Ho trovato, dopo averlo cercato invano per anni, l’amore, quello dello scambio di sguardi, della condivisione appassionata, dei silenzi carichi di significato, dei tocchi lievi delle mani che dicono più di mille parole. Ho scoperto, grazie all’essere accompagnato ad un’altra Anima, l’importanza e la bellezza della relazione, qualsiasi essa sia.

Una relazione come può essere quella con i propri genitori. Il rapporto con la propria mamma, forse la cosa più grande in assoluto, relazione ambigua e sincera, legame protettivo e allo stesso tempo limitante. Il bisogno d’amore che ci portiamo dentro sempre, dell’abbraccio della propria mamma, le sue carezze dolci, il suo calore rassicurante che tanto facciamo fatica ad ammettere esserci in qualche modo mancato. Poi il rapporto con il papà, la spinta energica alla crescita, il sapere di essere al sicuro, con qualcuno che ti capisce e sa spiegarti come funziona il mondo. Un padre che molte volte appare debole e indifeso lui stesso, proprio quando ci rendiamo conto di averne estremo bisogno per affrontare la vita, con la forza maschile che spezza i legami e cammina verso il Sole. Ho riscoperto lo scambio di sorrisi con i miei genitori, l’ultimo saluto prima di voltarsi e affrontare il nuovo anno ed entrare nell’età adulta, che non è mai una questione anagrafica, ma solo interiore. Ho scoperto la bellezza delle costellazioni familiari e la serena competenza, accompagnata da una solida dolcezza, di chi sa indirizzarti in questo percorso. Ho visto persone trasformarsi, sorrisi sbocciare, e tensioni trasformarsi in parole di gratitudine: rabbia che diventa commozione, dolore che si apre in accettazione.

L’energia che tutto forma, si plasma a seconda del nostro stato interiore. Così grazie al consiglio di una sciamana riscopro in me stesso il dono della guarigione attraverso le mani, l’energia del Reiki che è soprattutto amorevole interazione, e calma fiducia nell’esistenza. Incontro nuovi amici e ne lascio vecchi, consapevole che è il ciclo della vita che si ripete e per ogni fine c’è un nuovo inizio.

Così si percorrono le giornate che sembrano tutte uguali, numeri che si susseguono uno dietro l’altro, ma ognuno di essi nasconde il suo significato proprio come Archetipi. Si apre davanti a me in quest’anno che lascio l’antica scienza della Numerologia, codice geometrico dell’Universo e dell’Animo Umano. Inizio ad interpretare prima per me stesso e poi anche per gli altri gli indizi che i numeri nascondono, utile bussola per incamminarsi lungo il proprio cammino, andando fieri finalmente delle proprie qualità e pronti a guardare in faccia le ombre che ci rincorrono, così affezionate a noi.

Che magia quest’anno, quante sincronie si sono svelate, lo stupore è stato disarmante, futile tradurre a parole le impressioni poetiche di ogni evento che mostrava sempre, magari dopo qualche tempo sofferto, il suo senso.

Ho trovato, come per magia appunto, una nuova dimora e un nuovo paese dove costruire la mia identità insieme a chi amo: quanto è bella la palestra dell’amore, quanto fa crescere. Mi commuovo se penso a quanto sono cresciuto sopratutto con l’andare passo passo, fianco a fianco, insieme all’Anima amata. Non è niente che si può prevedere e non ha nulla a che fare con il romanticismo banale cantato da alcuni poeti o nei versi delle canzoni. È un’intensità tutta nuova, è vita vissuta davvero, emozioni viscerali e aneliti verso l’alto a cercare di toccare l’ignoto insieme, portandosi dentro anche dolorose convinzioni e rigidità mai affrontate prima, riuscendo insieme a sciogliere quei blocchi che da millenni forse ci hanno limitato e nell’arco di una sola esistenza possono ora essere risolti, se lo vogliamo davvero.

Quest’anno mi ha mostrato chi sono, almeno mi ha permesso di gettare una luce nuova su me stesso e sul senso dell’essere qui, dandomi la piacevole responsabilità del mio Destino.

Abbraccio così chi mi accompagna ogni giorno, ad ogni levar del Sole… la mia famiglia a cui sono legato e intimamente grato… i miei vecchi amici e quelli nuovi che sanno mostrarmi la sincera bellezza dello stare insieme… chi si è dimostrato per me una Guida importante svelando dietro ad apparenti difficoltà reali potenzialità… e tutti Voi che ricevete queste parole e saprete accoglierle e portarle con voi come meglio sentite. Ringrazio infine me stesso, la mia Anima bambina e lo Spirito Immortale che mi ricorda sempre che la Vita è un gioco e il nuovo anno che sta per cominciare sarà un altro giro di Giostra attorno al Sole.

Grazie amici,

buona fine e buon nuovo inizio.

Luca Carli.


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