A volte passiamo periodi e momenti difficili dove tutto sembra andare storto. Possiamo perdere il lavoro, oppure ci sarà capitato di avere delusioni amorose, niente sembra fluire e ciò che vogliamo sfugge via, diventando improvvisamente un sogno troppo lontano.

Questi momenti sono i periodi in cui la personalità soffre.

Ma cosa significa Personalità? Ce lo dice la parola stessa. Personalità deriva dal latino Persona, che significa maschera. Con personalità si intendono quindi tutti quegli atteggiamenti che adottiamo, con cui ci confrontiamo con l’esterno e che determinano l’idea che abbiamo di noi stessi. Sono i nostri automatismi che come vere e proprie maschere, celano la nostra vera essenza: l’Anima.

La vita attraverso i momenti difficili ci da le occasioni per togliere le maschere che non servono più, gli atteggiamenti che, se diventati ripetuti ed ossessivi, soffocano l’Anima. Quando stiamo male, proviamo tristezza e delusione per la vita o proviamo invidia, gelosia o rassegnazione ciò che “sente” queste emozioni è la maschera. Ne soffriamo tanto più siamo identificati con essa.

Identificarsi significa essere quella cosa. Se abbiamo mal di testa e pensiamo continuamente al dolore e ci portiamo costantemente attenzione, questa ci farà più male, mentre se ci distraiamo o pensiamo ad altro, il dolore si affievolisce. In questo caso l’identificazione è credere di essere il dolore. Identificarci nel nostro modo di essere quotidiano ci porterà prima o poi a soffrire il cambiamento inevitabile, l’evento e le situazioni che ci mettono in crisi.

Se siamo identificati con un tipo di uomo tutto d’un pezzo, con pieno controllo sugli altri e legato ai beni materiali soffriremo molto se dovessimo perdere il lavoro. Oppure, se siamo identificati con un donna autonoma, che ama la libertà e l’indipendenza staremo molto male se improvvisamente nostra madre si ammalasse e richiedesse le nostre cure costanti.

Quando siamo identificati con qualcosa, siamo quella cosa e ci perdiamo tutto il resto. Identificarsi non è giusto o sbagliato, basterebbe soltanto riconoscere in cosa siamo identificati in un certo momento. Quando siamo l’impiegato di banca non siamo l’eterno adolescente. Quando siamo la casalinga, non siamo l’appassionata di jogging.

Anche se le maschere sono lo strumento attraverso cui agiamo nel mondo e impersonifichiamo vari ruoli dobbiamo ricordarci che siamo ben altro. Siamo un’Anima  senza volto, libera e immortale.

Quindi, ogni volta che ci togliamo questi pesi e ci (s)mascheriamo, l’Anima prende una boccata d’aria ed esulta.

Per questo una CRISI è sempre un’OCCASIONE.

Quando passiamo brutti momenti, piuttosto di aggrapparci al dolore, domandiamoci quale nuova maschera vorremmo essere, in quale altro ruolo potremmo identificarci. Le crisi e la sofferenza sono come una piccola morte che va accolta, così come va accolto il cambiamento. Morendo a quelle parti di noi che sono obsolete possiamo rinascere a nuovi modi di essere più in linea con la nostra evoluzione e con quello che l’Anima vuole sperimentare in questa vita. Se mettiamo da parte il controllo, l’aspettativa e le convinzioni diventiamo abili attori che con un semplice gesto possono decidere di essere qualcosa di nuovo, a seconda delle circostanze: un padre affettuoso con il proprio figlio e allo stesso tempo un autorevole dirigente sul lavoro. Una donna affascinante ed estroversa la sera e una tenera infermiera in ambulatorio. Possiamo attraversare il passaggio dalla morte di una maschera alla rinascita di un nuovo modo d’essere in modo sereno e veloce solo se ascoltiamo l’Anima.

Provate a fare questo semplice esercizio.

Ad occhi chiusi immaginate di essere grandi quanto una galassia, immortali e totalmente liberi. Sentite questa sensazione. Da questa posizione adesso immaginate di guardare la vostra personalità, un piccolo puntino sulla Terra con i suoi dubbi e paure, timori e fragilità. Così potete avere un’idea di come vede la vostra Anima le vicende quotidiane e come le intepreta alla luce di un progetto evolutivo e di crescita, sganciato dalle regole comuni e dalle paure. Ricordatevi chi siete davvero ogni volta che attraversate dubbi e incertezze.

Ciò che non deve andare non va, è inutile insistere. Questo non vuol dire gettare la spugna o arrendersi facilmente. Significa semplicemente, come diceva il grande Maestro Roberto Assaggioli: “collaboriamo con l’inevitabile, consideriamo questa situazione, e in generale tutta la vita, come una scuola e un campo di apprendimento in cui è possibile per noi capire, imparare e sviluppare nuove facoltà.”

Buona rinascita, ogni giorno. 🙂

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