Il significato delle parole POSITIVO e NEGATIVO

Negativo: da “negare”, dall’etimologia incerta, probabilmente da “dire di no”, dare sentenza.

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Interessante vero? Positivo e negativo non sembranno contrari, ma parole completamente diverse tra loro. E di queste la parola “negativo” è sicuramente la più interessante in quanto incerta. Ho fatto qualche riflessione su quanto emerso dall’etimologia.

Positivo sembra essere qualcosa su cui possiamo costruire: ad esempio relazioni durature, un ambiente sano su cui costruire il nostro rifugio, una situazione che promette buone opportunità. Quindi definire una situazione, cosa o persona come “positiva” vuol dire che ne riconosciamo la sua utilità e fertilità per noi.

Se “positivo” è abbastanza chiaro come termine, “negativo” lo è molto meno, e non è certamente il contrario di positivo come siamo abituati a pensare.

Negativo contiene in se una forma di sentenza o giudizio, con cui “dico cosa non è” quella persona, cosa, situazione.

Negativo non significa quindi che qualcosa ci arreca danno o è brutto come pensiamo comunemente. Con negativo si intenderebbe correttamente qualcosa che “non so cosa sia” e per questo quello che dico di lei è un negare, è dire ciò che non è, per me.

Facciamo allora attenzione quando usiamo l’aggettivo “negativo”, perché stiamo implicitamente dicendo che quella cosa ci è sconosciuta. Ma non per questo significa che sia buona o cattiva, anzi.

Soltanto che per la nostra psiche, e per come l’abbiamo abituata, ciò che non conosciamo è anche pericoloso o malvagio. Da qui il termine negativo viene usato per definire qualcosa da cui è meglio stare alla larga. Ma è solo un grosso pregiudizio del nostro modo di vedere le cose. Se ciò che non conosciamo diventa qualcosa da cui stare lontani, capite bene che ci si limita e si preferisce ciò che è positivo, ma solo perchè è sicuro. Così ad esempio le persone che usano spesso il termine “negativo” per definire le cose sono persone che hanno paura di tutto ciò che è loro ignoto. Ma quell’ignoto così “negativo” rappresenta semplicemente l’Ombra, una proiezione esteriore di nostri contenuti inconsapevoli, come scoprì C. Jung.

Dire di una qualsiasi cosa che è negativa è dire che è una mia Ombra, un mio aspetto non riconosciuto, che sto giudicando e per questo tenendo lontano. Molto meglio riconoscerne di averne paura e se possibile esplorarlo, smettendola di etichettarlo per scoprire cosa sia davvero.