


GRAZIE 2015
In questo giorno in cui si sta per concludere l’anno 2015 rifletto, a mente calma, su cosa esso mi ha lasciato e quale sia stato il suo insegnamento più bello.
Un anno in cui ho imparato a conoscermi, sicuramente molto meglio rispetto tutti i precedenti 27 anni. Ho sentito chiaramente di non sapere chi sono davvero, e questo mi ha dato una spinta enorme per intraprendere con più vigore la ricerca di chi sono.

Distinguere Amore e attaccamento
Il sentimento più bello, il mistero che citando Dante fa mover il sole e l’altre stelle, cantato da tutti i più grandi musicisti e ritrovato nei versi struggenti dei poeti. L’amore che tanto ricerchiamo e vogliamo per noi… sì appunto, vogliamo.
Cos’è l’amore quando diventa un attaccamento? Meglio sarebbe domandarsi cosa si muove in noi quando lo ricerchiamo. Siamo davvero noi oppure delle piccole nostre parti che agiscono, ognuna con il proprio esclusivo bisogno di colmare un vuoto? Se l’amore diventa un bisogno non è più Amore: potrà chiamarsi bisogno di sicurezza, approvazione, riconoscimento o di controllo, bisogno perfino di “calore” fisico.

Il vecchio e il passante
-Non so se ultimamente ti sei preso qualche minuto, per osservare quello che è diventato il Mondo.- disse il barbone a un passante che gentilmente si era fermato per lasciargli qualche moneta.-
E’ tutto apparenza – continuò il vecchio– l’immagine portata all’estremo, il sorriso finto, le camicie ben stirate, una stretta di mano fatta per ingannare, non per conoscere. Ormai le persone fanno di tutto per dimenticare, e ci stanno riuscendo bene. Vedo i loro volti passare, a testa bassa, eppure anche se io sono chino a terra, non si accorgono di me. Non mi vedono. Sono come spenti, senza luce, persi nei loro pensieri. E sai, non devono essere granchè belli; anzi probabilmente molto noiosi a dire il vero. Te ne sei accorto di questo?-
Il passante fece per dire qualcosa, era anche in ritardo, ma il barbone continuò:
-Bé tu puoi continuare a vivere così, guardando le lancette dell’orologio come fossero il tuo Dio. Oppure puoi voltarti e dire basta! Spogliarti di tutto questo; allora sarà il Sole il tuo Dio, e il canto degli uccelli i tuoi Angeli. Come si fa vorresti sapere? – e in quel momento chinò la testa, sembrava stesse parlando con sé stesso – E’ come quando si esce sotto la pioggia, è come quando si guarda un bambino ridere o quando correvi sui prati…
…E’ come quando sei Felice…Si! Proprio così! Te ne ricordi ancora?-
In quel momento sollevò la testa, ma il passante non c’era più, di nuovo solo il traffico della città e il fiume della folla. Il vecchio tese il cappello, come faceva sempre, e guardò l’orizzonte.
Il Sole stava tramontando. Un altro giorno stava per finire.
Luca Carli