Può sembrare un po’ pretenzioso come titolo, ma non lo è perché vi racconterò la mia verità su Atlantide. In fondo ognuno di noi vede una sfumatura diversa di una stessa cosa, ebbene io sono qui a mostrarvi la mia, su questa civiltà mitica.
Quello che vi riporto non è frutto di studi o approfondimenti, ma di un contatto avuto ormai diversi anni fa, con una guida, diciamo così, che di quel posto mi ha raccontato la sua versione. Non so se ci abbia vissuto realmente, so solo che le sue parole le presi per vere e tuttora mi risuonano dentro, come un’eco del tempo a cui affidarmi.
Ma perché è così importante gettare luce sul mistero di Atlantide? Perché la sua esistenza, reale o mitica che sia, è un indizio luminoso che ci guida verso il nostro futuro. Si sa che il passato, quello antico e antichissimo, racconta molte più cose del nostro presente di quello che crediamo. Raccontare di Atlantide è descrivere ciò che possiamo diventare e dona una speranza e qualche avvertimento, sui nostri passi come umanità ma anche come individui.
Questa guida che non descriverò fisicamente, vi basti sapere che emanava una intensa luce azzurra, si manifestò a me indicandomi Atlantide in mezzo a quello che adesso è l’Oceano Atlantico. Sembra incredibile pensare che potesse esserci terra ferma tra i continenti dell’Europa e dell’America, ma forse è solo un’immagine che dice altro. Non è tanto importante dove fosse esistita e quando, ma perché.
L’esistere al centro di quello che oggi è un Oceano nasconde un aspetto simbolico ben più importante. – mi disse la Guida – Ora Atlantide vive in fondo all’acqua, esiste cioè nel tuo inconscio, proprio nel mezzo a quella che tu chiami civiltà occidentale. Atlantide vive sommersa sotto tutto ciò che dai per vero. Ma ciò che è vero per te ora, è solo una verità che ne nasconde un’altra ben più interessante e profonda. Dentro di Te Atlantide vive e tu ancora non lo sai.
Questa prospettiva simbolica su Atlantide era totalmente nuova e mi lasciava stupefatto, ma anche incuriosito. Sentivo che la Guida mi stava dicendo in modo criptico qualcosa di fondamentale. Atlantide viveva dentro di me? Cosa significava?
La Guida mi diede un altro spunto:
-Quando osservi la volta celeste tu ti stai specchiando in quell’Oceano. E’ come se, guardando le stelle tu vedessi i riflessi in fondo all’acqua di una città sommersa. Tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso. La distesa scura del cielo rappresenta l’acqua, le stelle sono invece le luci di Atlantide. Quelle luci che hai in fondo al cuore. Ecco perché ti attira tanto il cielo e credi che lassù ci sia casa tua. Stai solo riconoscendo Atlantide…la tua vera casa.-
Questo significava che questa civiltà mitica era un aspetto della mia psiche, un luogo dell’Anima – pensai.
Sì – continuò la Guida – dici bene. Ciò che cerchi in Atlantide è ciò che hai lasciato indietro, nei tempi della tua infanzia, in tutti quei momenti in cui hai rinunciato a qualcosa di importante, nei tempi in cui hai seguito gli altri e non più te stesso. Atlantide è affondata ogni volta in quei momenti e a forza di farlo si è inabissata nel tuo inconscio. Cercarla significa ritrovarti.
Ma come fare a ritrovarla, o meglio a ritrovarmi – chiesi sempre più assetato di risposte
-Non è quello che fai che ti porterà alla verità. Ma ciò che smetti di fare. Smetti di essere servile, a chi comanda, a chi ti guida per i suoi fini, a chi ti dice cosa fare…a chi non sei Tu. Smetti di abbandonarti allo sconforto e alla pigrizia, smetti di fare finta che vada tutto bene quando non è vero, smetti di dire sì quando è no e no quando è sì. Smetti di naufragare…ma alza le braccia al cielo e chiedi aiuto, solo così potrai salvarti e ritrovarti. Siediti comodo su quello che hai imparato a conoscere di Te. Se sai che qualcosa o qualcuno ti fa bene, usalo, frequentalo…altrimenti lascia andare. Non sfidare la sorte o mettere alla prova l’Universo. Tu sei fatto per fare certe cose e non altre, sei fatto per rispettare certi tempi e non altri, per dire alcune parole e non altre. Tutto ciò che vibrando ti da emozioni, energia, entusiasmo, sensazione di unicità e fiducia…tutto questo è ciò che fa parte di Te. Tutto questo è Atlantide. –
Mi sembrava sempre più strano ascoltare queste parole, ma la Guida mi sorrideva e io sentivo che quello che diceva mi entrava dentro come una carezza all’Anima. Non saprei dire come ma sentivo che dal fondo del mio inconscio qualcosa riemergeva. Un ricordo di me…lontano, impercettibile ma vivo, come un fuoco eterno, mai spento…una scintilla di eternità.
Sono i segnali che Atlantide risorge, la tua Atlantide.– mi rassicurò la guida.
Sembrava tutto assurdo eppure era così. Sentivo che le verità del mondo come io lo conoscevo, della società, della televisione…le verità collettive e accettate da tutti si frantumavano e svanivano come nebbia.
Perché non sono mai state verità – continuò la guida – sono solo fumo gettato su Anime dormienti. Chi vuoi essere tu?
La domanda mi spiazzò! Mmm – pensai incerto – voglio…voglio essere ciò che sono stato!
–Sì, poiché tu eri integro nel tempo di Atlantide..eri una cosa sola con la tua Anima. Poi ti perdesti nei labirinti della mente e ti dimenticasti del tuo cuore e del tuo fegato…ti dimenticasti dei tuoi polmoni e del tuo intestino. Perdesti il contatto con la vita, scegliendo le vie della mente. Lo facesti per amore del sapere che presto si tramutò in amore per il potere. E così da quel labirinto intricato non ti accorgesti che Atlantide stava affondando…fino ad ora.-
Vuoi dire che…
Voglio dire – continuò la guida – che tra Atlantide e la tua vita attuale c’è una nebbia continua, che solo ora si sta diradando. Solo ora rivedi il Sole sorgere sugli antichi splendori del tuo essere. Questo tempo, che non è solo il tuo, è una porta per ritrovarsi e continuare la strada abbandonata. Continuare a costruire una civiltà che abbia come suo scopo principale quello di scoprire l’ignoto e gettarvi il proprio sguardo curioso…radicata nell’amore e tesa verso la Luce.
Sembra un compito oneroso – commentai con un velo di ironia.
La guida mi guardò perplessa. – E’ il solo compito che hai.–
Atlantide era allora una dimensione spirituale, uno scopo collettivo incoscio per così dire, da sempre sepolto nel cuore di ognuno. Le luci delle stelle erano un suo specchio e ciò che potevo fare era mollare le ancore delle resistenze terrene e dei condizionamenti e andare verso quel mare ignoto dove Atlantide sorgeva…salpare verso me stesso.
Mi sembrava una buona cosa…e così feci. Mentre scrivo questo resoconto sono ancora in viaggio. A volte mi sembra di vedere all’orizzonte della mia nave interiore palazzi di smeraldo e allora il mio cuore esulta…ma è solo un sogno. Al risveglio guardo il mare attorno, accompagnato dalla speranza di realizzare quel sogno, un giorno. Intanto viaggio nel mare della Vita con Atlantide nel cuore, è la mia bussola più fedele.
Luca Carli
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