aspettando che quel giorno non arrivi mai.
Sto tenendo troppe cose strette al petto,
pensando che nulla potrà togliermele.
Sto guardando tutte le cose con occhi nuovi,
eppure è come se le avessi già viste.
Allora è l’ora di sciogliere Legami,
aprire le vele e salpare dal porto,
butto tutto alle spalle,
per poter vedere avanti,
un’altra stella che mi guidi.
L’isola che non C’è è naturale non esista,
per questo il Viaggio che sto facendo è tanto folle,
perché non esiste sconfitta o delusione,
rimpianto o rassegnazione.
Se quello che cerco è un sogno trasportato dal Vento,
allora lasciate che vada: mi vedrete tornare con l’ultima foglia d’Autunno.
Posso amare senza chiedere nulla in cambio ? Lo posso fare ? E partendo già dal presupposto che non riceverei nulla indietro. Potrei aprire il mio fiore, i miei petali senza sperare o credere che un ape venga ad appoggiarsi attratta dal profumo. Aprirmi solo per celebrare la vita, per non restare chiuso in me stesso. Con la voglia di farmi artefice di un destino, del mio destino, disegnando su una tela bianca figure che danzano nell’acqua.
Pur sapendo che potrebbe restare un’opera privata, non apprezzata da nessuno, ma solo da me stesso.
Quando un fiore si apre, non chiede di essere ammirato, sa già che il suo premio saranno le carezze del Sole, ma non lo fa per questo.
Lo fa perché è la sua natura.
Forse nello scorrere del tempo abbiamo perso il ricordo che siamo figli di Madre Terra; ci siamo fossilizzati, timorosi di aprirci, non ci ricordiamo più che c’è un Sole ad aspettarci.
La capacità di donare amore è qualcosa che voglio tornare ad imparare.
Ancora e ancora. Da quanto tempo sto vagando per queste strade deserte? Poche luci soffuse attraversano le vie, una sottile nebbia, umida, mi sta circondando.
Ancora pochi istanti e mi perderò di nuovo. Come se nulla fosse stato, tutto è confuso, mi appresto a cadere nel sonno, in un oblio senza fine.
– C’era un magnifico cielo azzurro, sopra un tappeto di prati verdi, le onde del mare si scontravano su rocce maestose, e il vento portava canti di uccelli, e animali e fiori illuminati da una palla di Luce, che riscaldava la mia pelle.
E poi c’eri anche te, ti ho visto, ma quando ti ho chiamato non mi hai sentito, eri troppo preso a specchiarti in fondo a un lago!
Passeggiando tra i sentieri della Vita, troppe volte guardiamo in basso, avvinghiati nelle ragnatele della nostra mente, e perdiamo lo spettacolo e la danza che avviene sempre, attorno a Noi.
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